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I minibond sono un innovativo strumento di autofinanziamento per le aziende non quotate in Borsa.
Tecnicamente i minibond sono dei titoli di credito, che una azienda emette per garantirsi denaro contante da parte di investitori qualificati.Questa particolare forma di autofinanziamento consente alle società, soprattutto piccole e medie imprese, di diversificare la fonte dei loro finanziamenti e ridurre la dipendenza dal sistema bancario.
I minibond sono stati introdotti, nel 2012 dal Governo Monti nel decreto riguardante lo sviluppo economico (Decreto legge 6/12/2011).La legge prevede espressamente che questa speciale tipologia di finanziamento sia destinata alle piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti ed un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro annui.
Per poter emettere i propi minibond, un azienda deve svolgere alcune operazioni preliminari,destinate a legalizzare la loro emissione.In primo luogo, l'azienda deve trovare uno "sponsor" che si incarichi di collocarne i titoli di credito sul mercato.
Gli sponsor possono essere:banche, istituti di credito, società di investimento, SGR, società di gestione armonizzate, SICAV, gli intermediari finanziari regolarmente autorizzati ed iscritti nell'apposito registro
Le aziende, poi devono presentare il loro bilancio più recente ad una società di revisione o ad un revisore contabile che ne certifichi lo stato.
Completato questo passaggio, gli sponsor possono collocare sul mercato i minibond.
Da evidenziare come questa particolare asset class per legge sia riservata solo agli investitori istituzionali,
Essi possono acquistare minibond purché non siano soci del progetto né direttamente né indirettamente, mentre quelli retail non possono comprare minibond.Ad oggi tale strumento risulta poco usato forse perchè poco conosciuto, ma noto e già apprezzato in contesti internazionali a cui si ispira.Gli esempi di utilizzo attengono sia ad una nuova progettualità così come al consolidamento nel successo del proprio brand.
il nostro studio crede in questo strumento e nella sua fattibilità.
A seguire il link di un video su youtube che presenta un caso di utilizzo da parte di una impresa che ha continuato ad essere tale ed a consolidarsi
https://www.youtube.com/watch?v=qt2ax61ENeg
Pubblicato in News dallo studio
I risparmiatori italiani, detentori delle obbligazioni argentine andate in default nel 2001,attraverso la Task Force argentina dell' Abi, hanno trovato l'accordo con il Governo argentino per il risarcimento dei "tango bond".
L'accordo prevede, il pagamento in contanti dei bond per un valore pari al 150% dell'importo originario in conto capitale di tali obbligazioni.
I bond argentini posseduti da oltre 50mila risparmiatori italiani, rappresentano circa il 15% del debito totale.
L'accordo per essere effettivo, dovrà essere approvato dal parlamento argentino, nella convocazione del primo marzo 2016. Aspettiamo riscontri in merito con la speranza che possano essere veri rimborsi e le successive modalità per richiederlo
Pubblicato in News dallo studio
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