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LA PENSIONE DI REVERSIBILITA'
La pensione di reversibilità è quella pensione, che spetta ai "superstiti" in caso di morte del pensionato o del lavoratore.
Essa può essere di due tipi:
-diretta: nel caso in cui dante causa era già titolare di pensione
-indiretta: il dante causa non era in possesso di pensione, ma aveva tutti i requisiti di legge, per la pensione di vecchiaia o di invalidità
I beneficiari della pensione sono:
-Il coniuge
-i figli: minori dei 18 anni, o studenti delle scuole medie superiori o universitari, però non oltre i 26 anni di età
- i nipoti
- i genitori con età superiore ai 65 anni di età, che non siano titolare di pensione e che erano a carico del dante causa al momento del decesso.
- i fratelli celibi e le sorelle nubili se sono inabili al lavoro o se erano a carico del defunto.
La quota della pensione di reversibilità spettante ai superstiti varia in base alla situazione familiare:
-al coniuge senza figli spetta il 60% della pensione del defunto, in presenza di uno o più figli la percentuale varia dal 80% al 100%
-ai fligli senza coniuge, la quota varia dal 70% al 100%, dipende dal numero dei figli
- ai genitori il 15% per ogni genitore
- ai fratelli celibi e alle sorelle nubili il 15% per ogni fratello/sorella fino ad un massimo del 100%
La pensione di reversibilità può subire delle riduzione in presenza di redditi del beneficiario, ad esclusione del caso in cui nel nucleo famigliare siano presenti figli minori inabili o studenti.
Quanto detto rischia di essere del tutto modificato, nel caso in cui la pensione di reversibilità venisse inserita all'interno dell' ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Nel caso in cui ciò avvenisse tale "pensione" non sarebbe più un diritto inalienabile, ma dipenderebbe dal reddito che il superstite percepisce.